Norme di Legge per gli Amministratori
La Commissione Giustizia del Senato sembra aver finalmente trovato l’intesa per la modifica del Codice Civile in materia condominiale. Il Disegno di Legge tende a svecchiare norme che risalgono ormai a 60 anni fa e riscrive in larga parte una materia che continua ad avere un elevato tasso di conflittualità. Tra i punti discussi, sul fronte dedicato agli amministratori, per esempio, verrebbe istituito il “registro” tenuto presso le C.C.I.A.A. al quale sarà obbligatorio iscriversi qualora si intenda intraprendere questa professione.
Altro fatto saliente è che l’amministratore di condomino sarà obbligato ad agire per la riscossione forzata delle somme dovute al condominio entro 4 mesi dal giorno in cui il credito è diventato esigibile. Se non lo facesse sarebbe considerato corresponsabile delle somme non riscosse. L’amministratore, inoltre, potrà restare in carica per almeno 2 anni dovendo però garantire il proprio operato tramite la sottoscrizione di una polizza assicurativa che tuteli i condomini da eventuali errori.
L’Anaci è da sempre in prima linea per la formazione dei propri amministratori con l’obiettivo di raggiungere livelli di competenza e professionalità al passo con tutte le modifiche legislative. Sul versante delle controversie, sembra ormai partita la riforma del Sistema Giustizia almeno con riguardo alle controversie condominiali. Lo strumento della mediazione, verrà utilizzato come deflattivo delle azioni giudiziarie nel condominio. Si tratta di uno strumento basato sulla conservazione dei rapporti tra le parti e che tende a risolvere le controversie non in base alle posizioni assunte ma in base al soddisfacimento degli interessi delle parti stesse; il condominio è il luogo per eccellenza dove l’importanza del rapporto fra le persone regna supremo.
La procedura di Mediazione si basa sulla riservatezza delle informazioni assunte che non potranno essere utilizzate nel corso di un eventuale processo. Anche i procedimenti in corso, qualora il Giudice lo ritenga utile, potranno essere sospesi per esperire il tentativo di conciliazione.
In Mediatore dovrà essere competente nella materia specifica ed essere neutrale, imparziale ed indipendente. Dovrà aver superato l’apposito esame e conseguito l’abilitazione come Conciliatore.
Il Ministero di Grazie e Giustizia vigilerà sulla competenza dei professionisti e sull’operato degli Organismi di conciliazione. L’eventuale accordo raggiunto potrà, su richiesta delle parti, essere omologato dal Tribunale di competenza dell’Organismo di Conciliazione e diverrà titolo esecutivo.
Qualora le parti non raggiungessero un accordo, il Mediatore farà una proposta finale che potrà essere o meno accettata. Qualora, a seguito dell’instaurazione di un giudizio, il giudice dovesse emettere una Sentenza, che nella sostanza ricalca la proposta finale del Mediatore, le spese processuali saranno poste a carico della parte che non avrà accettato la proposta. L’Anaci sta formando propri esperti Conciliatori di concerto con l’Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili di Roma.